- fotografia panoramica: Franco A. Cavalleri -

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mercoledì 29 dicembre 2010

Buon 2011... sul Lario

.


Auguro a tutti di cuore un sereno nuovo anno,
nella quotidiana gioia di di continuare, nel tempo,
la splendida condivisione d'intenti e di creatività
che ha dato luce a quest'accogliente e variegato
mondo poetico lariano!

- luciana bianchi cavalleri -

www.comoinpoesia.com
http://nataledicomoinpoesia.blogspot.com

La riva lontana



Poesia in lingua dialettale milanese:

Guardavi Torno, l’alter ier mattina,
de l’altra riva, propi là de front,
‘na brancada de cà lusent de soo,
buttada là tra el lagh e ‘l verd del mont.
Hoo cercaa cont i oeucc el me san Giovann
e, lì vesin, el tecc de la mia casa,
dove de fieu ho passaa i pussee bei ann .
Ghè vouruu nient per riciamamm in ment
la gent, i gioeg e i banc de la mia scoeula.
Beata vision propi de là del lagh
in quela riva che la par lontana
per la distanza e per el temp passaa.


Traduzione in lingua italiana:

[Guardavo Torno, l’altro ieri mattina/ dall’altra riva, proprio di fronte,/ una manciata di case brillanti al sole,/ buttata là, tra il lago e il monte./
Ho cercato con lo sguardo il mio san Giovanni e, lì vicino il tetto di casa mia,/ dove ho trascorso da bimbo i più begli anni/. Non c’è voluto nulla per richiamarmi alla mente/ la gente, i giochi e i banchi della scuola./ Beata visione proprio di là del lago / in quella riva che apppare lontana / per la distanza e per il tempo trascorso.]


da Emilio Montorfano - (Milano)
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Zia Maria

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Poesia in lingua dialettale lariana

A vèdi ’l tò suris
i öcc lusent ,’na trèzza
ligada ’mè ’n michen
la facia smòrta da candèla
e vèdi i al
scundüü suta ’l gulfen.

Pregà in genöcc
in un cantòn, al scür
in cumpagnia di stèll
ta senti anmò, sotvus
cunt un laten sbagliaa
in man, un libar cunsümaa
e senti i man leger
che profümavan da bon
fà ’na carèzza prima da durmé.

- “ Fiöö, bisugna de ’l rusari”
e nömm bufavum
e gh’erum prèsa da finé.
- “Sancta Maria, Mater Dei, ora pro nobis peccatóribus... amen!”

L’è un bèll sogn da Natal
quèll rusari
vöraria che ’l dürass
fina a matina.


Traduzione in lingua italiana:

Zia Maria

Vedo il tuo sorriso/ gli occhi lucenti, una treccia/ legata come un panino/ la faccia pallida come una candela/ e vedo le ali/ nascoste sotto il golfino./ Pregare in ginocchio/ in un angolo, al buio/ in compagnia delle stelle/ ti sento ancora, sottovoce/ con un latino sbagliato/ in mano, un libro consumato/ e sento le mani leggere/ che profumavano di buono/ fare una carezza prima di dormire./

- “Bambini, bisogna dire il rosario”/ e noi sbuffavamo/ e avevamo fretta di finire./ - “Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori…amen!”/
E’ un bel sogno di Natale / quel rosario/ vorrei che durasse/ fino al mattino./

da Giuliana Anzani - (Como)
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lunedì 27 dicembre 2010

Il lago d'inverno

.
la foto in alto a sinistra è stata inviata dall'Autrice dei versi, Antonia Migliaresi


(Poesia Acrostica)

Invernale mantello veste il lago,
Lattei i suoi monti coperti di neve.

Limpide e fredde appaiono l’acque,
Aria gelida avvolge il panorama e
Galaverna ghiaccia i rami
Offrendo sublimi scenari.

D’intorno tutto è silente…

Incantevoli le sponde imbiancate
Negli occhi s’imprimono e nel cuore
Visioni sorprendenti e immacolate!
Evidente ed efficace messaggio
Riceve il navigante solitario:
Nel gelo di un inverno senza tregua
Osserva e… ascolta la voce del Lago.

da Antonia Migliaresi - (Silvi Marina - TE)
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mercoledì 22 dicembre 2010

Vigilia

.


Il lago cupo a quinta,
concerto di campane
e sinfonia di fiocchi.
Nel candido ambulacro
verdi flabelli di palma
sussurano il loro stupore,
rilucono pomi d’oriente
sul diospiro che ruba la scena.
In calda e silenziosa cavea
mi godo il lieve incanto
mentre arde di favole
il camino e tintinnano
cristalli alle finestre.

da Rosa Maria Corti - (Lenno - CO)
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Blevio

.


In quel di Blevio,
cade un torrente,
dalle acque fredde e trasparente,
sposandosi al lago, variando il colore,
quando del cielo rispecchia l’umore.
Discende cantando di storie passate,
di quando le sue acque,
erano ancora immacolate.

da Riccardo Avanzi - (Vertemate con Minoprio - CO)
.

Altre vite - (Dalle sponde di Blevio)

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Sei arrivata al tramontare del sole
su una bici color dell'argento
nel cestello mazzetti di viole
coi capelli disciolti al vento

Sulla bocca un bianco sorriso
nei tuoi occhi riflessi di ambra
mi hai guardato ed all'improvviso
ho veduto apparire il tuo Karma

Ed il tempo è come impazzito
ho rivisto noi due nella storia
altre vite che non conoscevo
mi scorrevan davanti nell'aria

Poi le tue dita han stretto le mie
il tuo passo accanto al mio passo
tra i profumi della glicine in fiore
davanti a noi i giardini del lago.

da Pierangelo Giussani - (Cernobbio - CO)
.

lunedì 20 dicembre 2010

Lenno

.


Dove cipressi ed ulivi
si mischiano alle case
sino a digradare sulle
rive del Lario blu.

da Riccardo Avanzi - (Vertemate con Minoprio - CO)
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lunedì 13 dicembre 2010

Essere...ora - (Antiche pietre lacustri - Pognana)

. La fotografia della vela in primo piano è dell'autore dei versi, G. Saporiti


ESSERE... ORA
(dedicata a Paola)


Nell'interminabile discorso
del tuo armonioso silenzio,
ho ritrovato parole,
creature vive
della nostra amicizia
di un tempo.
All'eco della tua voce
un brivido dolce mi scuoteva,
calmato solo dalla tua presenza.
Mi avevi incontrato,
ero venuto da te
vuoto di pensieri,
nel grigiore statico
della dialettica
di antiche pietre lacustri.
Eri l'armonioso canto
di una avvolgente luce.
Mai è giunta la sera
a confortare l'anima mia,
giorno eterno,
tormento
di una vita instancabile,
senza riposo,
ora sono.

(QUESTA POESIA FA PARTE DI UNA RACCOLTA , SI INTITOLA ESSERE. NON E’ PROPRIAMENTE DESCRITTVA DI COMO E DEL SUO LAGO - MA LE PIETRE SONO QUELLE DELLA CAVA DI POGNANA - DA ME VISTE E RIVISTE NELLE MIE SCORRIBANDE IN BARCA A VELA, SUL LAGO. LA FOTO E' QUELLA DELLA MIA BARCA, IN ZONA POGNANA - MOLTRASIO)
.

da Gianluigi Saporiti - (Como)
.

Fra Breva e Tivano

.

L’Acqua del lago incredula ,
arrestò il suo moto ondeggiante,
fra le rive, incerta se
tornare ad incresparsi,
o riposare monella,
fra la Breva e il Tivano.

da Riccardo Avanzi - (Vertemate con Minoprio - CO)
.

domenica 12 dicembre 2010

Idrovolante

. Le due immagini giallo-ocra sono state inviate dall'autore dei versi, P. Giussani


Qui nel cielo
libero
volo sopra le acque
che riflettono
il blu
sotto il lago
è splendido
sembra un fiordo
che si allunga
verso il nord.
.
Case tetti
strade ed alberi,
come nastri
colorati
sfrecciano via.
Qualche motoscafo
rapidosulla superfice
delle acque
disegna la sua scia.
.
Le montagne ai lati
scorrono
son binari verdi
che si snodan lontano.
Lungo queste sponde
del lago
che tortuose
giungono
fino ai piedi
della Valtellina.
.
Ancora un volo
rapido poi mi tuffo
nel tramonto
che incendia
laggiù
la città di Como
e il suo castello
solitario
sul colle del Baradello.
.
da Pierangelo Giussani - (Cernobbio - CO)
.

giovedì 9 dicembre 2010

L'albero dei ricordi

.
Un giorno
lontano
in Riva a Cernobbio
tra la fontana
ed il monumento,
quello ai caduti
della grande guerra,
tre personaggi
scandivano il tempo.
Il primo Angelo
il pescatore
stendeva le reti
ad asciugare al sole
lungo il muro
di cinta
di Villa Erba,
tutti lo chiamavano
Capitan Barba.
Disse una volta
a noi ragazzini
volete imparare
ad esser capitani?
Salite allora
sulla mia barca
che a turno
la barra
del timone terrete.
C'era poi Rebecca
con il suo carrettino
brulicante
di oggetti
per chi di passaggio,
del lago un souvenir
poteva acquistare
per non dimenticare
il nostro paesaggio.
Era tutto rosso
con due manici neri,
per poterlo spingere
fino alla riva,
le ruote di legno
cerchiate di ferro
con girandole
al vento
multicolori.
Elegante nel bianco
Soravia poi arrivava,
con la sua lambretta
che portava
i gelati.
La sua abile mano
con perizia farciva
la parigina
con i gusti più amati.
Trenta lire costava
quello più a buon mercato,
che mio nonno spendeva
per farmi felice,
mentre in bicicletta
là lontano nel tempo
felice correvo
tra la fontana
ed il monumento...

Oggi sono in vena di ricordi, luci, che addobbano il mio albero di Natale intimo.
Infatti è il giorno in cui molti si accingono a preparare l'albero di Natale o iniziano ad allestire il presepe. Per me l'albero, un albero particolare "quello dei ricordi", mi accompagna sempre. Basta chiudere gli occhi... ed ecco un nuova boccia colorata da aggiungere a tutte le altre raffiguranti parti della vita trascorsa. Una boccia che inizia ad ingrandirsi e proietta sullo schermo della mente, scene e situazioni di un tempo. Rivedo così in questo simbolico cinema, la Cernobbio di un tempo, quando ancora il torrente Greggio(il Grèes) non era coperto e nella parte lungo il muro di Villa Erba, quello che va dal Bar Gey in piazza Mazzini fino all'inizio della Riva, Rusconi Angelo detto Il Barba, barcaiolo e pescatore, appendeva le reti della pesca e dove erano rotte le cuciva. Restavo affascinato a guardare la sua abilità nel ricomporre le maglie usurate e rotte della rete. Lo rivedo ancora, quando un giorno, lui era anche noleggiatore di barche e possedeva un motoscafo per brevi giri turistici, invitò noi ragazzini della "Riva", a salire su di esso per farci dirigere a turno il motoscafo in direzione di Blevio. Rimasi sbalordito nel constatare che per girare a destra si doveva ruotare il volante a sinistra, ma poi , io e tutti gli altri ci abituammo ridendo dalla gioia, mentre l'acqua che usciva dalla coda del motoscafo divideva in due solchi spumeggianti la superficie acquea. Rivedo poi la signora Rebecca una donna robusta spingere il suo carrettino carico di cadeau e souvenir per i turisti, da piazza Roma fino a pochi metri dopo la fontana, in prossimità dell'inizio delle panchine affacciate sul lago. Su quel carretto rosso era disposta una infinità di oggetti e nella parte superiore erano infilate le aste di numerose girandole multicolori che ruotavano vorticosamente al vento ... Ricordo che nelle giornate di bonaccia quando sfrecciavo accanto al carrettino con la mia bicicletta ,allungavo la mano e facevo girare le punte delle girandole tra i rimproveri di Rebecca. C’era poi il signor Soravia, un ometto piccolo con il grembiule bianco ed un basco in testa, che arrivava sulla sua lambretta-frigo, restando in bella mostra ad attendere bambini e grandi che volevano gustare coni di croccante parigina o coppette, ricolmi di gelato. Altri tempi..., altre atmosfere. Ed oggi la riva e chi ne conosce la storia nota quel vuoto che solo persone vere e concrete lasciano dietro di se nel momento in cui escono di scena. Ma la loro invisibile presenza è ancora in quei luoghi dove i loro passi si sono avvicendati.

da Pierangelo Giussani - (Cernobbio - CO)
.

martedì 7 dicembre 2010

San Domenico

fotografie di Franco A. Cavalleri e di Pierangelo Giussani


Ci son luoghi
sul lago di Como,
sono porte
nascoste nel tempo
dove il passo
può ritrovare
quel che l'anima
andava cercando.
San Domenico
è uno di quelli,
sopra Breglia
alla fine del bosco,
lo sostiene
una piccola roccia
al terminare
di un percorso nascosto.
Dietro il Santo
ti abbraccia
il paesaggio,
vedi il lago
disteso ai tuoi piedi
sta nel mezzo
la schiena di un monte
a cavallo dei due
rami lariani.
Lì, vorresti avere
due ali, sostenute
dalle correnti,
risalire
per poi planare
sulle acque
del lago
lucenti...
Piano piano
la pace nel cuore
si fa strada
e mi riempie
di gioia.
I problemi
ho lasciato lontani
tra le brume
della pianura.
Ad un tratto
lieve una farfalla,
sulla mia mano destra
si posa,
trasognato resto
a guardare
quelle ali
palpitare nell'aria.
Ci osserviamo
creature di Dio
siam diverse
ma della stessa
sostanza ,
batte forte
nel mio petto la vita ...
siamo parte di un'unica danza.
.
- Se vi capita di andare a Breglia, immagino che possa essere aperta la chiesa della Madonna Nera , cercate di fare una capatina a San Domenico distante 40 minuti a passo tranquillo dal parcheggio di Breglia. Arrivati alla Cappelletta potrete ammirare un paesaggio unico. E' bello starci da soli, magari in giorni feriali dove nessuno si reca lassù nella stagione un pò più calda e osservare il volo delle poiane o del nibbio, farsi accarezzare dalla brezza e dai raggi del sole abbandonarsi all'ascolto del magico canto della natura. Quel giorno ero triste pensavo a tanti problemi... ma a poco a poco seduto sullo sperone di roccia dietro la chiesetta di San Domenico, le nuvole si diradarono facendomi vedere un paesaggio misterioso e soprannaturale che ermergeva dalla foschia. In un attimo una farfalla si posò tra il pollice e l'indice della mia mano destra. Restò li ferma facendo fremere ad intermittenza le ali, lasciandosi osservare e contemplare in quella sua semplice ma infinita bellezza. Avvicinai agli occhi alla mia mano cercando di accostarmi a quel magico istante con tutta l'umiltà possibile. Lei non volò via ma stette ancora con me per infondermi il suo desiderio di vita...(Pier Giussani) -
.
da Pierangelo Giussani - (Cernobbio - CO)
.

Salita al Monte San Primo

.
Nuvole sopra il confine
che separa il monte
dal cielo,
sorridono ai miei occhi
che osservano la distesa
del lago.
Ho attraversato sentieri
superato salite e crinali,
per giungere a questa
emozione,
che non ha paragoni
nè uguali.
Quel che vedo
dal monte San Primo
è qualcosa che affascina
i sensi,
che cancella tutta la fatica,
di un cammino
sotto un vento sferzante.
Un paesaggio che assomiglia
a un presepe
fatto dalla fatica dell'uomo,
teorie di minuti paesi,
che si snodano sulle sponde
del lago .
Grazie mio Dio
per esser qui,
grazie per tutto quello che c'è
per l' attimo, di eterno che
sento vibrare in me.

da Pierangelo Giussani - (Cernobbio - CO)
.

Finestra sul lago

.
Una gelida brezza muove erbe palustri,
e i tamerici rinsecchiti,
dalla finestra che gocciola di rugiada,
vedo il mio lago, colmo di luna.
Gli uccelli acquatici sono partiti ,
le grasse Tinche, rintanate nella mote del fondo,
aspettano la primavera.
È notte fonda ,nessuno si arrischia,
solo gatti innamorati, e cani randagi.
Un’onda traccia sulla sponda sinuosi vermicelli,
la luna calando appesa ai salici avvizziti,
crea una maestosa ragnatela.
Quali fuggevoli momenti rapiscono la mia mente.
Al canto del gallo, risponde il tocco della campana,
invita le comari alla preghiera del mattino.
I passeri nelle aie, mischiati alle galline,
saziano la loro fame.
Il maglio del fabbro mi ricorda che la notte è passata.
Il mio giovanile ricordo, rimane scritto in questa poesia.
.
da Riccardo Avanzi - (Vertemate con Minoprio - CO)
.

lunedì 6 dicembre 2010

Breva

. n.d.r. - il particolare fotografico, in primo piano nel fotomontaggio, è dell'autore dei versi, Pierangelo Giussani


Scorre oltre
il cavo dell'onda
lo sguardo,
a cercare la riva
sullo specchio
del lago agitato
da una breva
feroce e assassina.
Cerca il remo gli appoggi
e lo spunto
in un gioco
che sfida la sorte,
spruzzi d'acqua
e folate di vento
miei compagni di viaggio
contro il tempo e la morte.

(Qualche tempo fa, seduto nel mio fido Nordwick,un Kayack giallo lungo 4,70 metri e capace di resistere ad un lago decisamente mosso come quello della foto , trassi l'ispirazione per questa poesia.Un momento dove la foraza del vento impediva quasi il respiro dove la fusione con l'ambiente era quasi totale dove la più piccola distrazione avrebbe potuto costare la vita.Io il mio Kayack e la pista da ballo infuriata del lago.)

da Pierangelo Giussani - (Cernobbio - CO)
.

domenica 5 dicembre 2010

Al lago


Sul lago il sole che volge al tramonto,
lascia le sue ultime carezze, al giorno che se ne va,
un salice allunga i suoi rami,
fino a farli sfiorare la superficie dell'acqua,
celati all'ombra delle sue fronde,
due innamorati cercano un poco d'intimità,
è quasi l'imbrunire, scintilla la lunga scia
del sole, diventando una lama sottile,
fino a quando sparita sarà, e allora sarà sera.
Due folaghe si muovono come ombre silenziose,
iniziando una magica danza,
sfiorandosi sembrano sussurrare,
dolci frasi d'amore.
La luna curiosa in punta di piedi osserva
i loro giochi amorosi illuminandoli,
con il proprio chiarore.
e loro come in una maica intesa,
con un battito d'ali, volano via."

da Riccardo Avanzi - (Vertemate con Minoprio - CO)
.

Nubi di vapore

.


Non e’ piu’ il freddo profondo del mattino invernale,
tu (lago) cambi stato,
evapori verso il cielo di un grigio-azzurro tono:
miglialia di nubi alzandosi a cono,
come anime;
ed il vento le trasporta e le mitiga,
contenendole in un passaggio,
ritornano ad essere elementi lacuali.


da Sabina Barbato - (Como)

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mercoledì 1 dicembre 2010

Fiocco di neve

n.d.r. - il particolare fotografico, in primo piano nel fotomontaggio, ci è stato inviato da Miriam Ballerini


Scende la neve
per le vie
del centro.
Disegna farfalle
che confondon
lo sguardo,
mentre appari
ai miei occhi,
colorata di bianco.

Mi sorridi e mi guardi,
dolcemente affacciata
a un ricordo.
Qualche cosa
che ho dentro
e che mai morirà
nell’oblio
di quel nostro distacco.

La città in queste ore…
Come sposa nuziale
accompagna
i miei passi.
In questo inceder
nel bianco
di un un momento
inciso nel cuore.

Sono certo
che un giorno
come fiocco di neve
Ricadrai su di me
che starò
ad aspettarti
Sulle soglie di un tempo
migliore.

da Pierangelo Giussani - (Cernobbio - CO)
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