- fotografia panoramica: Franco A. Cavalleri -

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domenica 11 ottobre 2009

Partecipate a: "IL NATALE di COMO e del LARIO...in poesia..."


Sarebbe simpatico, riuscire a "costruire" insieme qualcosa di speciale, prima dell'inizio di dicembre... (E' ancora molto presto per pensarci, è vero... ma il tempo, corre così velocemente...)
Proviamo, insieme, ad offrire un completo ed ampio spazio a ricordi, storie, tradizioni, fascino, religiosità delle festività natalizie (ma anche del capodanno, della "befana"), così come noi stessi li viviamo - o come venivano vissuti nel passato, sia esso remoto o recente.

Ogni aspetto delle ricorrenze natalizie, avrà una sua particolare luce e sarà sicuramente assai piacevole, leggere le mille sfaccettature e la vostra personalissima accezione del Natale lariano.
Inviate le vostre poesie riguardanti il Natale, ambientate nel nostro territorio. Saranno accolte e compariranno in un nuovissimo spazio web, completamente dedicato al "nostro" Natale lariano.

...Se anche voi siete d'accordo... allora... proviamoci...!
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Inviate le vostre poesie a: ventifebbraio@iol.it
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venerdì 9 ottobre 2009

La barca

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La barca legata al molo,
priva di guida e di vita,
danza e traballa sulle onde
scosse dal vento nel lago,
mentre una pioggia battente
sferza impietosa il suo legno
e crea infinite bolle
sull’acqua inquieta e ingrigita.
Lontano è il sole d’estate
e le foglie del gran faggio
giacciono a terra ingiallite,
spente da un tempo che passa
per tutti inesorabile
lasciando solo rimpianti.
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da Emilio Montorfano - (Milano)
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venerdì 2 ottobre 2009

La magia del lagh

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El passa el teved del sô
tra i ram del glicin fiorii
intanta che l’acqua quiètta
la sòna ona musica dolza.

In su la bianca tovaja
del ristorant in riva al lagh
a foo, timid, di disegn
cont i freguj del pan.

Ghe vòj in del biccer
on poo de vin bianch fresch,
pian pian ghe ciappi la man
e cominci a cicciarà.

El sò “si” voraria sentì
per fà insèma la stessa strada,
ma in di dent a la topicca
quella fras inscì scuntada.

Dai campann de la gesètta,
riflessa in del spècc celèst,
se sent a batt i or,
e on gabbian se leva in vol.

Passa a svelta el temp amis,
se alternen ridad e sguard
in quella magica armonia
de gioeugh d’acqua e de color.

El dòpdisnaa ormai el ghe fassa,
ghe foo la domanda con la vos che trèma,
el sò “si” el me impieniss el coeur
e ona vitta cominciaremm insèma.

In su l’acqua, intanta, du germanòtt
se pòsen con eleganza:
tutt e dùu je vardom
e l’amor la balla intorna a nunch.

da Renato Baroni – (Bovisio Masciago - MB)
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- Per chi non fosse lariano... ecco la versione in lingua italiana:
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"L'INCANTESIMO DEL LAGO"
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Filtra il tepore del sole/ tra i rami del glicine fiorito/ mentre l'acqua quieta/ suona una dolce melodia.Sulla bianca tovaglia/ del ristorante in riva al lago/ faccio, timido, disegni/ con briciole di pane.Le verso nel bicchiere/ Un po' di vino bianco fresco,/ piano piano le prendo la mano/ e comincio a chiacchierare.Il suo "si" vorrei sentire/ per intraprendere insieme la stessa strada,/ ma inciampa nei denti/ quella frase ormai scontata.Le campane della chiesetta,/ riflessa nell'azzurro specchio,/ battono i rintocchi/ e un gabbiano stride in voloScorre in fretta il tempo dolce,/ si alternano sguardi e risa/ in quel magico intrigo/ di colori e giochi d'acqua.Nel meriggio che ormai ci avvolge,/ tremante la domanda pongo;/ il suo "sì" mi allieta l'animo,/ una vita insieme inizierà.Sull'acqua, intanto, due germani/ si posano con grazia:/ entrambi li guardiamo/ e l'amore danza intorno a noi. (da Renato Baroni – Bovisio Masciago - MB)
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